Vite spezzate

Daniela Dessì

Riflessioni

Ti pieghi
come esil fuscello
atterrito
da sferzante malvagità,
afflitto da sgomento
resti sepolto nel buio della stanza
prigioniero degli incubi
che t'assalgono
nel tormentato sonno.
Domani suonerà la sveglia
ricomincerà il trantran della scuola,
tutti seduti sui banchi
a recitar la vita a memoria,
i versi del tempo
che rimugina
tra vecchi libri impolverati
irrisolvibili quesiti filosofici
le formule della logica matematica
le rime di una poesia bistrattata
che suona stonata.
Domani mancherai all'appello,
resterà vuoto l'angolo
dove ti rifugiavi
con le mani tra i capelli
sperso tra i pensieri
chino nel tuo dolore incomprensibile.
In fondo al corridoio
un silenzio di tomba si eleverà
a coprire
l'assordante vocio e le risate
frastornanti
dei compagni ignari della tua assenza...
Sarà tardi per ricordarti
tra corone di fiori madidi di lacrime,
non sentiremo
che un nodo stretto al cuore,
mentre l'aria si rapprende
in grumi di nuvole
che oscurano il tuo viso
impallidito
e l'entusiasmo dei puerili anni
avvolti da un bianco sudario.

Daniela Dessì

25/03/2014 01:09| 2| 1394

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Commenti di altri autori:

«Una lirica particolarmente bella nel suo significato intrinseco e attuale. Versi che scorrono sotto l'occhio attento del lettore e trasmettono una realtà purtroppo amara, ma descritta in modo magistrale da una autrice che riesce a descrivere avvenimenti gravi con una venatura poetica di indubbia qualità da renderli piacevoli alla lettura, apprezzatissima per la originalità.»

sergio garbellini (25/03/2014)

«Davvero molto bella questa lirica. Una sofferenza che si respira attraverso i versi di questa lirica che fa riflettere su un fenomeno che a macchia d'olio sta dilagando, investendo tante anime sensibili vittime del bullismo (diretto o indiretto, si uccide l'anima e... non solo).»

Gianna Occhipinti (25/03/2014)

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